La fabbrica dei sentimenti

Che differenza c’è tra emozione e sentimento? E tra questi e “Stato d’animo”?
Da decenni non facciamo che dire una cosa: “bisogna emozionare i consumatori”, “bisogna sorprendere i nostri clienti e superare le loro aspettative”. Nel marketing e nella comunicazione – si dice da sempre – vince chi è diverso, chi fa la differenza, chi riesce “a stupire”.. Quanto è possibile procedere in questa direzione? Cosa significherà emozionare domani? Quanto e cosa non è ancora stato detto?
Siamo abituati a vedere le pubblicità online che ci seguono mentre navighiamo nel web. Su Youtube le pubblicità anticipano il video di proprio interesse. Cartelloni, radio, tv, dispositivi mobile…Presto nel marketing del futuro queste pubblicità si sposteranno da internet alla vita di tutti i giorni.
Eppure le neuroscienze oggi ci insegnano che le emozioni sono effimere…così come consumatori e clienti, che cambiano e spostano il loro desiderio e il centro delle loro attenzioni. Nel gioco dei vincenti non importa di che tipo sia l’emozione…l’importante è “emozionare”…
Ma se tra emozione e sentimento esiste un solo nesso, unico e imprescindibile, che fa vincere il sentimento laddove il tempo, la durata, e la persistenza, trasforma un moto effimero dell’animo in una rapporto profondo e duraturo, come possiamo tradurre tutto ad una relazione vera fra noi, la marca e il nostro target?
Dall’omnicanalità alle esperienze immersive, si tratta in fondo di trasformarci un po’ in… “fabbrica dei sentimenti