In un mondo sempre più digitalizzato, scritte, slogan e messaggi invadono la nostra quotidianità e diventano un sottofondo invisibile, non più capace di attirare la nostra attenzione.
Tutto questo, non vale per l’immagine.
L’immagine continua ad avere un forte potere narrativo e evocativo. Perché è il linguaggio della nostra mente. Un linguaggio innato che non richiede decodifica.
Ecco perché, nella progettazione di un marchio aziendale, la figurazione diventa una scelta strategica.
Chi non conosce la celebre Mela di Apple, il simbolo di ogni creativo in all-star e jeans? O il coniglietto di Playboy, l’icona di un mondo tutto rosa fatto di pon pon e ragazze in costume?
La risposta è: nessuno.
Il motivo del loro successo è semplice.
Un marchio figurativo parla al nostro “Io” più emotivo e sa comunicare oltre le parole. Afferma l’unicità della marca e rende il suo ricordo persistente nella memoria.
All’interno del marchio, il compito figurativo è affidato all’icona: un simbolo che evoca, identifica e cattura la mente del consumatore. Ed è a questo elemento che dedicheremo tutta la nostra attenzione.
Attraverso una rassegna di progetti targati cocchi&cocchi capiremo come nasce un’icona distintiva e memorabile, e qual è il suo valore all’interno di una strategia di branding.