Interviste

Intervista ad Andrea Sportillo, Head of Sales di MOCA

Grazie per questa intervista e per la partecipazione al #GMSummit20. Cosa vi aspettate da questa edizione e con che spirito vi apprestate a parteciparvi?
Vorremmo ascoltare storie: brand, non importa se conosciuti o meno, che abbiano le potenzialità per costruirsi un futuro nel proprio settore, lavorando sulla credibilità, i contenuti, e dei valori – pochi, ma focalizzati. Ci piacerebbe conoscere queste persone, sperando che abbiano la voglia di provare strade nuove, ma anche la consapevolezza che nulla si crea sul niente e con niente.
In MOCA teniamo tantissimo alla relazione: i clienti diventano quasi dei nostri colleghi di lavoro, con cui condividiamo quello che impariamo, e da cui assorbiamo la conoscenza del loro mondo. Ecco, speriamo che questa edizione ci aiuti a trovare dei nuovi compagni di viaggio con cui crescere, mettendo a disposizione quello che sappiamo fare e che adoriamo, la nostra rete di relazioni fatta di partner, agenzie e realtà che fanno cose complementari a noi e con cui lavoriamo.
E soprattutto condividendo un metodo, una cultura e un approccio al digitale basato su concretezza, onestà, e fiducia.

Quello del 2020, appena iniziato, è un traguardo importante. Il nuovo millennio ha già visto due fondamentali decenni, che ci hanno traghettato nell’era di Internet degli Oggetti, passando attraverso il web 2.0 e Internet Mobile. Quali sono i prossimi passaggi fondamentali per il marketing?
Un concetto in particolare: Credibilità. A prescindere dalla tecnologia, quello che stiamo vedendo è (a) un mercato che si sta polarizzando verso pochi player – spesso nati solo online – che hanno notorietà, forza, e risorse enormi, e (b) una generale sfiducia dei consumatori rispetto al marketing unidirezionale, plastico, ovattato, uniforme, che le aziende fanno.
Chi sopravvivrà ai “giganti” che stanno fagocitando il mercato, saranno le aziende che potranno creare un (proprio) marchio distintivo da far crescere in modo credibile. Questo vuol dire “avvicinarsi” alle persone abbandonando i claim gridati e facendo propri valori più “umani” e trasparenti: dialogo, competenza, esperienza, fiducia, presenza etc.
Il secondo concetto è l’esperienza offerta (online): le persone, e i giovani soprattutto – che sono i prossimi consumatori – si aspettano che tutti i punti di contatto tra loro e i brand (il sito, in primis) siano all’altezza in termini di gradevolezza, facilità d’uso, chiarezza, persuasività. Analisti digitali e specialisti di usabilità (data driven) saranno alcuni dei mestieri del futuro, che assieme ai bravi creativi (copywriter, designer) dovranno creare esperienze sempre più soddisfacenti.

Nuove ricette per il marketing online: cosa bolle nel calderone della vostra azienda e in che modo le state proponendo ai vostri clienti?
Racconteremo alle aziende un modo di fare marketing digitale più consapevole, e concreto, basato su dati, numeri e informazioni che l’azienda deve mettersi in condizioni di raccogliere, sempre. Siamo convinti che, in un settore dove c’è tanta “fuffa”, portare le aziende ad avere un approccio analitico alla gestione del proprio budget marketing, sia quello che serve per ricominciare (o continuare) a fidarsi delle potenzialità di questi strumenti. Lo faremo spiegando metodi, tecnologie e attività che sono alla portata di tutte le aziende, non solo di chi ha grossi budget o un grosso brand sulle spalle. Con la forza dei dati, si possono prendere decisioni più consapevoli, più giuste, e non basate su generiche best practices o su cosa ha funzionato in qualche altro caso.
Questo approccio prevede, in concreto, di sfruttare sia dati quantitativi, quelli presenti in Google Analytics, che ci indicano dove potenzialmente sono i problemi, uniti a dati qualitativi, che possiamo raccogliere con altre metodologie. Ad esempio chiedendo alle stesse persone che navigano il sito come mai non si sono convinte a svolgere l’azione che desideravamo, o coinvolgendo utenti “tipo” per testare i nostri asset (sito web, landing page), prima di iniziare a spendere dei soldi per portarci visitatori.
Queste informazioni, e molte altre che si possono raccogliere, sono il punto di partenza per capire come valorizzare ancora meglio la nostra offerta, ed essere ancora più convincenti. E, ovviamente, anche come modulare la strategia che abbiamo messo in campo.

Grazie per averci concesso questa intervista, ci vediamo a febbraio a Pacengo di Lazise (VR).

Andrea Sportillo di Moca
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