Buongiorno Renzo, cosa vi aspettate dalla partecipazione a questo evento?
Il Global Summit è un’opportunità per confrontarsi con altri esperti e appassionati di marketing. Speriamo di imparare cose nuove e di stimolare la discussione condividendo le nostre esperienze e nostre idee su come il marketing può contribuire alla crescita delle imprese – non solo come tattica, ma prima di tutto pensiero che guida l’azione commerciale.
Il traguardo del 2020 si avvicina e, come accade per tutti gli inizi di decennio, molte sono le aspettative e le attese per questa data. Quali sono secondo voi i trend più importanti per il marketing verso la fine di questo decennio?
Siamo sommersi da parole di tendenza: machine learning, IOT, VR, AI, big data. Noi speriamo che la vera tendenza 2020 sia verso un marketing più umano, che le fantastiche tecnologie che sono e saranno a nostra disposizione siano guidate da un pensiero forte e centrato sul cliente, sul fare e comunicare cose utili.
La SEO non è morta, ma ci sono settori in cui essa rappresenta una strada difficile e molto costosa da praticare. Esistono secondo voi comparti o settori in cui è meglio concentrarsi su altre attività online, perché da lì passare è impossibile?
Per noi il SEO buono, particolarmente il SEO sul sito, rimane fondamentale per tutta la strategia digitale. Anche nei settori più difficili. Ci sono due motivi per questo, lato azienda e lato cliente. Lato azienda, la scelta degli argomenti e delle parole chiave per cui vogliamo essere trovati ci forza a chiarire qual è il valore che offre il nostro brand, a ascoltare cosa vuole il cliente, a essere strategici nella produzione di contenuti e di comunicazione. Lato cliente, i contenuti che produrremo saranno effettivamente utili per capire e scegliere. L’ago della bilancia si sposta dall’outbound all’inbound, creando un marketing più umano e interessante. Che alla fine è quello più efficace nel lungo termine.
Nel 2000 il Cluetrain Manifesto urlava al mondo che “i mercati sono conversazioni”, ma molte aziende continuano a preferire il monologo. Sbagliavano gli autori di quel manifesto o continuano a sbagliare quelle aziende?
Secondo una ricerca di quest’anno (eMarketer) il 71% degli intervistati dice che la pubblicità è più invadente che nel passato, il 42% si lamenta dell’aggressività del “marketing” on line e il 32% dichiara di odiarlo, il 21% usa ad-blocker, specialmente tra i giovani. Seth Godin dice che il marketing più efficace è quello di cui i clienti sentono la mancanza se non lo fai. Il marketing è un servizio per aiutare i clienti a scegliere i brand che possono davvero fare qualcosa per loro. Se funziona, le vendite hanno un lavoro più facile e non serve spingere i prodotti in modo aggressivo e fastidioso.
Proporrete al #GMSummit19 qualche novità, oppure un prodotto o servizio che metterete in qualche modo in evidenza o di cui volete accennare in queste righe?
Il nostro scopo è aiutare le aziende a costruire il loro brand in modo che i clienti apprezzino il valore che l’azienda offre. Il brand non è apparenza: è quello che l’azienda fa e che i clienti ne pensano. Nel nostro intervento parleremo di come comunicare in modo coinvolgente il valore del prodotto, primo mattone per costruire il brand di un prodotto di successo. Le aziende con un brand forte crescono di più delle altre, secondo ricerche recenti (BrandZ, di Millward Brown) anche il doppio di più – per questo speriamo di generare interesse e discussione con il nostro intervento.
Grazie per averci concesso questa intervista, ci vediamo a febbraio a Pacengo di Lazise (VR).