Comunicati

Euristiche, Bias e AI

Quando si parla di Intelligenza Artificiale, o per internazionalizzarla, di AI, si utilizza sempre l’inflazionato tema dell’etica, accostandolo poi, con sommaria disinvoltura, al termine molto profondo di bias. Tuttavia, è importante comprendere le differenze e le implicazioni di entrambi questi concetti.

Il concetto di Bias, AI e Euristiche

Il bias, vale a dire il pregiudizio, è però una connotazione opposta e se vogliamo negativa, che secondo Tversky e Kahneman (1974) si contrappone al più costruttivo concetto di euristica, attraverso il quale scorciatoie mentali, generano idee senza troppi sforzi.

Lo studio, che vi invitiamo a leggere e che prende il nome di “Judgment Under Uncertainty”, si propone di comprendere i processi decisionali, anche a livello collettivo, in situazioni di forte stress.

Oggi usiamo questa distinzione, ma con l’aspetto più pruriginoso dei soli bias, anche per affrontare il marketing, quando si tracciano i comportamenti oggettivi degli utenti, raccolti in cluster macroscopici e dimenticandoci delle minoranze e/o nicchie.

Ciò significa, di nuovo sommariamente, ma in questo caso doppiamente volutamente, che si cerca di portare il risultato più facile, con il minor sforzo possibile. Si genera conversione col CPA più basso e ci si dimentica implicitamente dell’utente anch’esso impegnato in una ricerca, che a “causa” del suo scetticismo o della sua prudenza, convertirà a un CPA più alto.

Il Funnel a Clessidra

Il bias, tradotto quindi con l’intelligenza artificiale, viene spostato dal dito alla Luna, per camuffare l’idea che il bias sia nel comportamento dell’utente, quando in realtà è il dubbio della mimesis aristotelica derivante dal fatto che è l’AI che temiamo, come copia di un’intelligenza reale, ma di fatto, artificiale.

Il bias pregiudiziale non è quindi strumento da dibattere nel marketing canalizzato dall’AI, ma è l’euristica che lo deve condurre. Motivo per il quale, nel moderno funnel – che noi idealmente identifichiamo come una clessidra – il Googliano “messy middle” – è la sede nella quale i CPA andrebbero radicalmente appiattiti… favorendo quindi la disaggregazione delle nicchie e il favorire quindi, del più alto numero di conversioni, per il più alto numero di individui.

In conclusione, l’intreccio tra euristiche, bias e intelligenza artificiale rivela un panorama complesso e dinamico. Tuttavia, durante la conferenza al #GMSummit24, apprenderemo strategie avanzate per ottimizzare l’utilizzo dei sistemi di AI, superando le semplificazioni e le riduzioni algoritmiche. 

A prestissimo!

Euristiche, Bias e AI - Thulasa
25° Global Summit Marketing e Digital
26 | 27 FEBBRAIO 2025
ACCEDI QUI se sei registrato o ISCRIVITI