La citazione del Presidente US Donald Trump ci ricorda il ruolo indiscusso che attribuiamo a Internet come fonte di informazione e conoscenza. Esiste però il lato oscuro della rete: è il Dark Web, un universo non quantificabile di siti, network e comunità che operano al riparo dei crawler dei motori di ricerca che usiamo tutti i giorni.
Un mondo invisibile e basato sull’ anonimato degli utenti, ma con un impatto molto concreto nell’economia e nella società “reali”.
Perché parlare di Dark Web oggi
Ci sono alcuni motivi per cui la “rete oscura” sta tornando di grande attualità.
Il primo, come già detto, è l’impatto tangibile che ha nelle macro dinamiche sociali ed economiche che conosciamo bene.
Nel bene e nel male: eventi come l’hackeraggio dei profili finanziari dei venditori sul Marketplace di Amazon, nel 2017, così come il debutto di tecnologie e innovazioni disruptive-pensiamo al fenomeno Bitcoin- ci mostrano come in un mondo complesso possano coesistere pericoli e opportunità.
“Trust” e “brand loyalty” nelle economie del Dark Web
Un altro punto di vista interessante da cui studiare il network non indicizzato è proprio quello del marketer. Nei marketplace illegali, destinati al traffico di stupefacenti o di articoli rubati, vediamo messi in atto, e con molto successo, i meccanismi di costruzione della loyalty e creazione del trust che riteniamo fondamentali per un’economia sana.
La feedback economy, ad esempio, trova nel Dark Web la sua migliore espressione.
Dagli abissi alla superficie: dark net nella vita quotidiana
È possibile concepire un social network anonimo? Lo ha già fatto Facebook che nel 2014 ha inaugurato una pagina proprio sul Dark Net.
Se il mondo del business sta cominciando ora a guardare con interesse alla rete nascosta (recente la decisione di BBC di rendere disponibili i propri contenuti attraverso Tor, il browser con cui si possono navigare anonimamente anche i siti non indicizzati) è perché nell’economia data-driven il tema della privacy sta acquistando sempre maggiore forza e urgenza.
Se immaginiamo che il futuro dei brand potrà giocarsi anche su piattaforme basate sull’anonimato degli utenti, il fenomeno Dark Web diventa sicuramente un oggetto di studio imprescindibile.