Grazie per questa intervista e per la partecipazione al #GMSummit19. Marketing online: quali ritenete essere le priorità per le aziende e quali le attività che non possono mancare, in un marketing mix di successo?
Michelangelo Cornacchia: Le priorità del marketing devono innanzitutto corrispondere agli obiettivi del business: l’online può certamente contribuire alla causa, ma ormai il digitale è così pervasivo che forse oggi non ha più senso vederlo come canale a sé. Occorre fare marketing che funziona e non solo per trovare nuovi clienti. Spesso non si considera quanto sia importante consolidare il rapporto con i clienti attuali. L’esperienza positiva con un brand non si traduce solo in un cliente felice, ma può anche generare delle nuove opportunità di business, grazie al passaparola e alle references.
Un altro aspetto spesso sottovalutato è la collaborazione tra marketing e sales: l’allineamento tra queste funzioni è il requisito fondamentale per massimizzare l’efficacia dei contenuti prodotti e per ottimizzare il percorso di conversione.
Andrea Gandolfi: Sarà sempre più importante riuscire a ricevere feedback positivi: un cliente soddisfatto è più propenso a raccontare la propria esperienza e quindi a promuovere il successo di un’attività o di un progetto. Riuscire a generare un passaparola positivo è più utile e più affidabile di qualsiasi contenuto veicolato sui canali di comunicazione
La lead generation è un evergreen ma trovare nuove opportunità di vendita è solo la punta dell’iceberg. La vera sfida del marketing è quella di fornire ad ogni potenziale cliente dei contenuti puntuali che soddisfino le sue necessità in quel determinato momento e che lo facciano anche progredire nel funnel, con lo scopo di portarlo all’acquisto.
Nel 2000 il Cluetrain Manifesto urlava al mondo che “i mercati sono conversazioni”, ma molte aziende continuano a preferire il monologo. Sbagliavano gli autori di quel manifesto o continuano a sbagliare quelle aziende?
Michelangelo Cornacchia: Il digital ha cambiato le regole del gioco, portando con sé un vero e proprio cambio culturale. Ma il cambiamento è prima di tutto una condizione mentale, prima che tecnologica. In un contesto in cui le persone vengono bombardate di informazioni e le aziende lottano per qualche secondo di attenzione, le modalità di comunicazione tradizionali non funzionano più. Oggi, cercare di instaurare delle conversazioni rimane fondamentale, purché siamo noi i primi a fornire valore prima di pretenderlo dal nostro interlocutore.
Andrea Gandolfi: Comprendere lo scenario è il primo passo per affrontare la trasformazione ma adattarsi è più facile se si riescono a vedere le nuove opportunità che si sono venute a creare. Bisogna focalizzarsi sulle esigenze e sulle sfide lavorative delle persone per attirarne l’attenzione, conquistarne la fiducia e accompagnarle verso l’acquisto di beni o servizi.
Proporrete al #GMSummit19 qualche novità, oppure un prodotto o servizio che metterete in qualche modo in evidenza o di cui volete accennare in queste righe?
Michelangelo Cornacchia: I comportamenti d’acquisto sono cambiati e il marketing deve adattarsi di conseguenza, ma una cosa è conoscere la strada giusta, altra cosa è imboccarla. Veniamo al #GMSummit19 per parlare della nostra nuova area di servizi di Inbound Marketing, un approccio strategico innovativo, adatto sia per allargare il panorama dei potenziali acquirenti che per consolidare i rapporti con i clienti già esistenti. Ma allo stesso tempo non trascureremo la nostra anima tecnologica legata ad HubSpot e alle soluzioni enterprise di Adobe.
Grazie per averci concesso questa intervista, ci vediamo a febbraio a Pacengo di Lazise (VR).