Grazie per questa intervista e per la partecipazione al #GMSummit19.Il traguardo del 2020 si avvicina e, come accade per tutti gli inizi di decennio, molte sono le aspettative e le attese per questa data. Quali sono secondo voi i trend più importanti per il Marketing verso la fine di questo decennio?
Sicuramente una novità importante è l’AI, l’intelligenza artificiale, in particolar modo le chatbot. La cui capacità di rispondere istantaneamente, 24 ore su 24, a costi contenuti per l’azienda e senza minare l’esperienza dell’utente – non più disorientato e in difficoltà nel relazionarsi con una entità digitale – ha affascinato un numero sempre crescente di utenti.
A seguire, i video. Già nel 2015 il Washington Post affermava che entro cinque anni l’80% dell’intero consumo di internet sarebbe stato costituito dai video. Quella premonizione si sta verificando, basta guardare al boom delle piattaforme di streaming come Netflix, Amazon Prime Video o Twitch, che stanno dando del filo da torcere a piattaforme già consolidate come YouTube, che tuttavia continua a crescere e a classificarsi come secondo motore di ricerca con i suoi 30 milioni di utenti giornalieri, e con l’obiettivo di diventare la TV del domani. A ciò si aggiungono i continui investimenti degli operatori telefonici nei servizi di banda larga e la pressione delle piattaforme di Advertising alle aziende inserzioniste affinché impieghino formati video per le loro pubblicità. A cominciare da Facebook.
Una delle rivoluzioni più importanti è infine quella del mobile: Mobile first sarà infatti la parola d’ordine nell’avvento del 2020.
A tablet e smartphone è poi correlato il fenomeno degli acquisti online dai siti di e-commerce, che è sempre più di tendenza. Anche in Italia i numeri confermano questo trend. Nel 2018 il valore degli acquisti online nel nostro Paese ha superato i 27,4 miliardi di euro, registrando un incremento del 6% rispetto al 2017.
A poco più di 10 anni dalla loro diffusione globale i Social Media sembrano aver perso la spinta iniziale. Quanto sono ancora importanti per le aziende?
Il Social Media Marketing è un potente mezzo a disposizione di imprese, tuttavia è necessaria un’approfondita conoscenza di come questi media digitali interagiscano con i consumatori, al fine di far aumentare la notorietà del brand radicandone la fidelizzazione, con il fine di spingere vendite e profitti.
Conoscere l’ABC del Social Media Marketing, sapere esattamente come funziona e quanto richiede in termini di tempo, di risorse umane e di budget rappresentano la premessa fondamentale per chi vuole fare Social Network Marketing in modo efficace.
Per loro natura i Social Media sono dinamici e per questo si caratterizzano per tendenze e modalità comunicative che possono variare nel tempo (Social Media Trends). La conoscenza di queste tendenze può rivelarsi cruciale nella scelta delle strategie di Social Media Marketing più dirette ed opportune, come nel caso dell’Influencer Marketing, cioè quel passaparola strategico capace appunto di influenzare gli utenti in maniera significativa in merito alla visibilità di un marchio.
Anche per questo motivo, Facebook e gli altri Social stanno diventando e diventeranno sempre più dei “paid media”. Il focus si sposterà verso l’interazione degli utenti e i contenuti promozionali avranno sempre meno visibilità sulle Fan Page: questo implicherà che le aziende dovranno pagare per raggiungere i consumatori.
Allo stesso tempo molto importante è anche rafforzare la sicurezza degli utenti dei Social Media. Lo scandalo che ha coinvolto Facebook e Cambridge Analytica porterà ad aumentare le misure di tutela della Privacy per i fruitori dei Social Network, allo scopo di contrastare l’hacking, il furto d’identità, il phishing e altre minacce alla sicurezza.
La SEO non è morta, ma ci sono settori in cui essa rappresenta una strada difficile e molto costosa da praticare. Esistono secondo voi comparti o settori in cui è meglio concentrarsi su altre attività online, perché da lì passare è impossibile?
La SEO rimane una delle attività di Digital Marketing più importanti, anche se in certi settori è diventata sempre più competitiva. Ritengo che per ottenere buoni risultati ci siano attività collaterali di fondamentale importanza, come la ricerca di backlink e una buona strategia di Digital PR.
Sembrerebbe che l’utilizzo metodico delle keyword stia perdendo di importanza, nel senso che Google sembra dare sempre più rilievo al comportamento generale degli utenti sul sito e sulle singole pagine.
In altre parole, fattori come il tempo di permanenza sul sito, il numero di pagine per sessione e il bounce rate stanno diventando sempre più importanti. Per questo bisogna curare molto i contenuti del sito e delle singole pagine, e pensare molto attentamente alla struttura dei link interni al sito.
Nel 2000 il Cluetrain Manifesto urlava al mondo che “i mercati sono conversazioni”, ma molte aziende continuano a preferire il monologo. Sbagliavano gli autori di quel manifesto o continuano a sbagliare quelle aziende?
Il Marketing conversazionale è la nuova frontiera del Marketing. Una volta il messaggio aziendale era unidirezionale e le informazioni costose e difficilmente reperibili. Ora il Digital Marketing permette di vedere presto i risultati e le reazioni dei piani di settore, così come di modificare rapidamente le strategie e raccogliere importanti moli di dati.
Tutto questo grazie ai nuovi strumenti. I social media, i siti, le email e le APP creano infatti un nuovo paradigma conversazionale basato sul costante confronto con il cliente e le sue necessità.
I mercati stanno diventando conversazioni, e rimanere fuori da queste conversazioni equivale a rimanere indietro.
Per partecipare a questo processo comunicativo ed economico in atto, gli imprenditori di qualunque importanza devono conoscere e saper utilizzare i nuovi mezzi. La verità è che i nuovi clienti vogliono informazioni, sanno dove cercarle, sono molto poco influenzabili e si aspettano di poter dialogare apertamente con le aziende. Le frontiere che esistevano tra i clienti e le aziende fanno ormai parte del passato.
“Tutte le imprese sono società media” è la frase di apertura del libro di Luca De Felice, Marketing conversazionale. Dialogare con i clienti attraverso i Social Media e il Real-Time Web di Twitter, FriendFeed, Facebook e Foursquare. A pronunciare questa frase è Andy Haward, ex capo della CBS News. Un’affermazione forte, ma non azzardata. I Social Media e le applicazioni di messaggistica sono infatti e finestre di apertura delle conversazioni con il cliente stesso, e diventano parte attiva dell’impresa.
Per rispondere alla domanda, in effetti il Cluetrain Manifesto non sbagliava a sostenere che “i mercati sono conversazioni”. Per un’azienda è fondamentale partecipare, intervenire e confrontarsi – aggiungerei online – investendo del tempo nella costruzione di relazioni con le persone sia interne, ma anche esterne all’azienda stessa.
Concluderei però con un’altra frase che adoro e che funge per me da guida, questa volta recitata da Sun Tzu: “Le opportunità si moltiplicano man mano che vengono colte“.
Grazie per averci concesso questa intervista, ci vediamo a febbraio a Pacengo di Lazise (VR).