Grazie per questa intervista e per la partecipazione al #GMSummit25. Quali sono le principali tendenze digitali che stanno plasmando le vostre strategie attuali e come trasferite questo know-how ai vostri clienti?
C’è chi parla di funnel, di messy middle, di percorso d’acquisto. Chiamatelo come volete, strutturatelo come volete, l’importante non è l’ordine, l’importante è parlare la lingua di chi ci ascolta. E noi siamo come quei poliglotti che capiscono che esistono precisi schemi mentali per imparare la grammatica più velocemente, per ampliare il proprio vocabolario con parole sempre nuove.
Fare brandformance, però, non significa aver imparato una lingua, ma essere entrati in contatto con una nuova cultura: i valori, i riferimenti culturali, chi ha dato un valore alla storia, le dinamiche sociali. Questo vuol dire parlare la lingua di chi ascolta.
Ogni industry ha un proprio immaginario collettivo, i propri valori e riferimenti. Noi mettiamo a disposizione gli strumenti di marketing che conosciamo e la nostra bravura, tanta creatività e puntualità.
La brandformance non è una strategia, è un’attitudine che guarda lontano.
Quali sfide incontrate più spesso nel connettere i brand alle proprie audience di riferimento?
Ogni giorno, gli utenti vengono sommersi da un flusso infinito di contenuti. La soglia di attenzione è ai minimi storici e catturare l’interesse è sempre più difficile.
La vera sfida non è solo connettere brand e audience, ma farlo in modo rilevante. Lo scorso anno abbiamo realizzato una survey con Realz, content solution studio specializzato in User Generated Content (UGC) e Creator Economy, dalla quale è emerso che il 42% degli utenti intervistati trova la comunicazione dei brand che più ama indifferente o poco soddisfacente.
Per evitare che i progetti che seguiamo rientrino in questa statistica, non ci basiamo solo sui desiderata del brand o sulla creatività fine a sé stessa. Studiamo il comportamento degli utenti e gli intenti di ricerca per creare contenuti people-first, capaci di rispondere ai bisogni reali, fornire ispirazione e informazioni utili, e innescare un dialogo significativo tra brand e audience. In sintesi, rispondiamo a ciò che l’utente davvero cerca, esattamente dove lo cerca.
Perché un visitatore del Global Summit Marketing & Digital dovrebbe sedersi al vostro tavolo? Cosa vi differenzia dalle altre aziende del settore?
Prima di tutto, ci piace definirci un’agenzia cosciente. Sappiamo che il contenuto, da solo, non basta più e che il marketing non è più solo una questione di budget.
Ecco perché proponiamo un approccio integrato, concreto e lineare, la brandformance, che si traduce non in un elenco di servizi ma un intero ecosistema. Per noi, le attività di branding devono partire dal dato per costruire il contenuto. Le attività di performance, invece, devono capire com’è costruito il contenuto per essere efficaci e tangibili, solo così possiamo offrire risultati tangibili e misurati in modo oggettivo.
E proprio di un ecosistema di realtà altamente specializzate facciamo parte: Celeste, la prima Commerce Hub che accelera la crescita del business digitale. la prima Commerce Hub che guida l’accelerazione del business digitale integrando strategia, tecnologia, design e marketing. Assieme a FiloBlu, Diana, dAgency e GA Agency, supportiamo le aziende grazie a un universo di expertise verticali e capillari in tutte le aree del business digitale.