“L’AI ucciderà la creatività!” e mille altre storie da leggere ai bambini prima di dormire
Non fraintendeteci: è normale essere spaventati dall’incertezza, anche alla luce dei continui dati a cui siamo esposti che recitano, forse con eccessiva veemenza, che l’intelligenza artificiale soppianterà X posti di lavoro entro X anni.
Noi di Clevermarketing siamo più affini al parere dell’MIT che, nel momento in cui scriviamo, ha appena pubblicato lo studio “Beyond AI Exposure: Which Tasks are Cost-Effective to Automate with Computer Vision”, in cui sostiene che al momento l’intelligenza artificiale non è in grado di sostituire la maggior parte dei posti di lavoro in modo economicamente sostenibile.
Insomma, allo stato attuale delle cose, crediamo sia più giusto parlare di “evoluzione” più che di “rivoluzione”, soprattutto in ambito creativo.
Alleato o nemico?
La realtà è che gli strumenti di intelligenza artificiale non sono nemici, bensì potenti alleati che possono favorire la generazione di idee.
Osservare il cambiamento da lontano senza esserne partecipi è il modo più veloce per essere dimenticati; ciò che occorre, invece, è abbracciare questa novità il prima possibile, per evitare di perdere terreno su chi ne ha già compreso le potenzialità.
Un assioma valido non solo per le aziende, ma anche per i professionisti.
Chi lavora nel digital, soprattutto in ambito creativo, dovrà integrare all’interno della sua operatività degli strumenti di AI generativa.
È inevitabile, va fatto: il mondo corre in quella direzione.
L’errore che commettono in molti è pensare che sia una cosa negativa, che sia la fine della creazione di contenuti “di qualità” (concetto molto relativo) e che l’intelligenza artificiale sia la goccia pronta a far traboccare il vaso dei creator.
Ma proviamo a cambiare questo paradigma di pensiero.
L’umanità: un valore inestimabile
Immaginate di avere di nuovo 16 anni e di ricevere una lettera dalla vostra cotta del liceo.
Non rimarreste delusi se aprendola scopriste che è scritta a computer?
D’altronde eravate lì, sul letto, in trepidante attesa per scoprire quali parole d’amore vi avesse dedicato…
E poi scoprite che a quelle parole, per quanto belle e pregne di significato, manca tutto ciò che le avrebbe rese ancora più speciali: la calligrafia imperfetta, l’ortografia traballante, le sbavature d’inchiostro.
Probabilmente nel nostro racconto avete trovato un’incoerenza: come possiamo essere così a favore dell’AI generativa se ne sottolineiamo la mancanza di umanità?
La vera sfida
La risposta è semplice: per evidenziare che l’intelligenza artificiale non è un sostituto, e probabilmente non lo sarà mai.
All’opposto, è necessario utilizzarla per amplificare la nostra sensibilità di creativi e, in senso più grande, di persone.
Per questo la riteniamo fondamentale e crediamo non ci sia nulla da temere.
La “fine della creatività umana” non sarà avverrà di certo grazie a uno strumento, e nemmeno con la generazione di qualche immagine da prompt.
Smetteremo di essere umani quando cesseremo di evolverci, di inventare, di emozionarci, e non quando integreremo, intelligentemente, strumenti utili a migliorarci come professionisti.
Ben venga l’AI, quindi, e che possa donare un po’ di umanità a un futuro che ne ha un estremo bisogno.
Digital Platform: il prodotto
Per rispondere a un mercato sempre più tendente all’automatizzazione dei processi e alla generazione di contenuti, Clevermarketing ha sviluppato un prodotto ad hoc che aiuta le aziende a svilupparsi e aggiornarsi tecnologicamente, anche grazie all’aiuto dell’AI generativa.
Parliamo di Digital Platform: un insieme di iniziative atte a rimodernare l’apparato tecnologico aziendale con strumenti all’avanguardia, uniti alla consulenza onnipresente dell’agenzia partner.
Strumenti moderni e innovazione sono pilastri necessari per costruire la crescita aziendale, migliorando la propria visibilità e ottimizzando, a livello pratico e culturale, l’agire dell’impresa.